
Proroga della società – Art. 2307 CC – Come funziona
Un articolo importante all’interno della sezione dedicata alle società è l’articolo 2307 presente nel Libro Quinto relativo al diritto del lavoro. Nel dettaglio, fa parte del Capo III dedicato alle società in nome collettivo. I requisiti legalmente stabiliti per l’operatività e l’amministrazione di queste società sono definitivi in questa sezione normativa. Inoltre, vengono precisati i doveri ei privilegi degli azionisti.
La norma in questione ha l’obiettivo di regolare un importante aspetto delle società in nome collettivo: la proroga della società stessa. La proroga implica il protrarsi del periodo di attività dell’entità aziendale, superando così il limite temporale previsto nell’atto costitutivo. I creditori personali dei soci possono essere influenzati da questa proroga che rende più complesso il processo di richiesta della liquidazione delle loro quote sociali. Un equilibrio tra gli interessi della società e quelli dei creditori personali dei soci è assicurato grazie all’intervento dell’articolo 2307.
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L’Opzione del Creditore Particolare
Nelle aziende di tipo societario denominato “in nome collettivo” ci sono delle restrizioni per il creditore particolare.
Nei casi delle società in nome collettivo (S.n.c.), i creditori specifici dei singoli soci possono incontrare delle difficoltà nel ricevere l’intero importo dovuto. Il potere di intervenire sulla partecipazione sociale del debitore è limitato fino a quando la società non viene sciolta e avviata la procedura di liquidazine e conseguenza è che il creditore sarà costretto ad attendere fino a quando non si verificherà naturalmente la fine della società, per poi procedere con l’amministrazione delle quote del socio debitore.
L’art. 2307 del Codice Civile offre uno specifico rimedio al creditore in questione. Tuttavia, tale possibilità è limitata e non sempre applicabile. Se gli associati decidono d’imporre una proroga all’attività sociale oltre la data stabilita precedentemente, sarà possibile per il creditore opporsi alla mossa effettuata durante un periodo massimo de È necessario che l’opposizione venga fatta entro un determinato periodo di tempo, in caso contrario si perde la possibilità di contrastare. Al fine di evitare che la proroga venga impiegata per fini fraudolenti e per defraudare i creditori, questa disposizione è stata introdotta.
É essenziale ribadire che la durata massima consentita è di soli tre mesi e questo termine non potrà essere allungato o modificato. Questo limite temporale per presentare l’opposizione deve essere rigorosamente rispettato dal creditore. Se viene accolta l’opposizione, sarà responsabilità della società procedere con la liquidazione della quota del socio debitore.
Conseguenze dell’Accoglimento dell’Opposizione
Qualora il creditore particolare veda accolto il suo ricorso, sarà necessario che la società provveda alla liquidazione della parte di capitale dovuta dal socio opponente. Questa procedura volge a termine con l’obiettivo finale per il creditore, ovvero soddisfare le proprie pretese grazie alla quota del patrimonio spettante al debitore. È obbligatorio avviare la procedura di liquidazione entro un periodo massimo di tre mesi dopo la ricezione della sentenza che accoglie l’opposizione.
Per la procedura di liquidazione si seguono le disposizioni del Codice Civile e gli eventuali accordi tra i soci. Il rispetto delle tempistiche stabiliti dalla legge è imprescindibile per assicurare un’adeguata esecuzione della liquidazione e salvaguardia i diritti del creditore speciale. È fondamentale che i partecipanti seguano con attenzione gli aspetti procedurali e le formalità necessarie.
La Proroga Tacita
Al raggiungimento del termine di durata previsto nell’atto costitutivo della società, nel caso in cui i soci continuiamo a esercitare l’attività sociale senza prendere una deliberazione per la sua estinzione o la sua prosecuzione, avviene automaticamente la proroga tacita. Quando succede questo, la società si trova in una situazione di impiego permanente. Le implicazioni di questa situazione riguardano sia i soci che i creditori personali in modo significativo.
Qualora si verifichi una proroga automatica, ad ogni socio è garantito il diritto di lasciare la società. Secondo quanto stabilito dall’articolo 2285 del Codice Civile, è consentito al socio di esercitare tale diritto previa comunicazione adeguata. L’opportunità di recedere rappresenta un elemento essenziale per garantire ai membri il libero arbitrio nella scelta tra proseguire o cessare la propria partecipazione alla società.
La possibilità per il creditore particolare del socio di opporsi alla proroga tacita non ha una scadenza definita. Il fatto che la proroga tacita non venga comunicata tramite iscrizione nel registro delle imprese permette al creditore del socio di opporsi in qualsiasi momento quando ne prende conoscenza. Proteggere i diritti del creditore è l’obiettivo di questa flessibilità.
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Ratio Legis della Norma
Nella normativa dell’articolo 2307 del Codice Civile è evidente la presenza di una chiara ratio legis. L’intento principale è impedire ai creditori personali di chiedere il rimborso delle loro quote sociali attraverso proroghe indesiderate nella durata della società. Affinché i creditori personali possano soddisfare adeguatamente i loro credit, la legge mira a fornire un meccanismo efficiente che rimuova ogni ostacolo ingentilito.
Potrebbe esserci un utilizzo improprio dei prolungamenti della vita societaria al fine di evitare di pagare i creditori personali. Consentendo al creditore di opposizione, la norma mira a prevenire questa eventualità qualora sussistano motivazioni valide.
Il sistema normativo considera fondamentale preservare il diritto del creditore individuale, assicurandosi che sia in grado di richiedere immediatamente e con equità lo scioglimento della partecipazione degli associati suoi debitori. L’armonia tra gli interessi degli individui che hanno creditore personale ed i finanze di una compagnia sono vitali affinché le imprese associazione operino nel modo giusto.
Applicazione Pratica dell’Articolo 2307
Numerosi sono i casi reali in cui si applica l’articolo 2307 del Codice Civile. Se una compagnia a responsabilità individuale decide di prolungare l’esercizio aziendale dopo il periodo stabilito originale, ci potrebbe essere resistenza da parte dei debitori personali degli incaricati volti a garantire che gli importi dovuti siano pagati. È possibile che ciò si verifichi quando i creditori pensano che la proroga sia un modo per eludere le loro azioni esecutive.
Conclusioni
Nell’ambito delle società in nome collettivo, l’articolo 2307 riveste un ruolo cruciale come disposizione. Garantisce una preziosa protezione per i creditori personali dei soci, offrendo a questi ultimi la possibilità di contrastare la proroga della società nell’eventualità che esistano ragioni valide. Lo scopo fondamentale di questa norma è preservare sia gli interessi della società che quelli dei creditori personali, in modo da garantire una paritaria protezione per i diritti delle due parti coinvolte.