
Notaio – Modifiche statutarie, responsabilità e interpretazioni
Nel panorama normativo che regola le funzioni notarili, s’instaura un dibattito sull’ambito di controllo esercitato dal notaio riguardo gli atti delle società di capitali, particolarmente quelli che implicano modificazioni statutarie o costitutive. La giurisprudenza ha delineato un confine in cui si evidenzia una distinzione tra gli atti affetti da vizi di nullità assoluta, e quelli che presentano cause di annullabilità o di inefficacia. Si intende approfondire questa tematica alla luce delle norme vigenti e delle sentenze pertinenti, interpretando il ruolo del notaio non solo come custode della legalità formale, ma come figura chiave nella garanzia della legalità sostanziale degli atti societari.
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Modifiche statutarie e ruolo del notaio
Quando un’assemblea di una società a responsabilità limitata decide di modificare il proprio Statuto il notarionon è sempre in grado di procedere con l’iscrizione nel Registro delle Imprese se la delibera soffre di problemi che ne mettano in questione la validità tuttavia questo non significa che siano sempre evidenti motivi di nullità. La decisione di cambiare l’atto costitutivo e lo Statuto è prerogativa dell’assemblea straordinaria della società.
Responsabilità notarile e controllo di legittimità
Il notario ha il compito fondamentale di assicurarsi che la delibera rispetti i parametri legali dopo averne redatto il verbale. Secondo l’articolo 2436 del codice civile il notario deve verificare l’adempimento dei requisiti previsti dalla normativa entro trenta giorni e richiedere l’iscrizione al registro delle imprese allegando le autorizzazioni necessarie qualora siano richieste. La normativa che regola l’attività notarile specificatamente l’articolo 138-bis della legge del 16 febbraio 1913 numero 89 prevede che il notario è soggetto a sanzioni qualora proceda all’iscrizione di deliberazioni o atti costitutivi che non soddisfino chiaramente le condizioni richieste dalla legge.
Ampiezza del controllo notarile
La questione al centro del dibattito odierno si concentra sull’estensione del potere di controllo del notario e sulla possibilità di quest’ultimo di negare l’iscrizione di una delibera societaria che sia solo annullabile o inefficace ma non nulla. La giurisprudenza non ha fornito un’interpretazione univoca a riguardo. L’opinione che l’autore di questo testo sostiene ritiene che il notario debba avere una discrezione di controllo ampia che includa anche le delibere annullabili. Tale visione trova fondamento nelle decisioni della Corte di Cassazione che con la sentenza numero 14766 del 19 luglio 2016 ha chiarito che il notario è tenuto a esercitare una vigilanza sostanziale sulla legalità dell’atto al fine di garantire che la delibera sia conforme alla normativa vigente.
Questo controllo si distacca dalla classica differenziazione tra nullità e annullabilità poiché la finalità è garantire la certezza negli scambi commerciali assicurando che gli atti societari siano coerenti con i modelli legali prescritti. Il notaio è tenuto a rilevare e a negare l’iscrizione di delibere affette da vizi procedurali evidenti così come è stato verbalizzato nelle riunioni assembleari senza la necessità di indagini esterne.
il notaio ha il dovere di operare un controllo pregresso scrupoloso che va oltre la semplice constatazione del contenuto della delibera analizzando anche il rispetto della legge nel suo processo formativo. Questo compito è essenziale per prevenire l’iscrizione di deliberazioni invalide e per mantenere la fiducia nel sistema commerciale e legale.
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Interpretazione giurisprudenziale e responsabilità notarile
Nell’analisi delle dinamiche che governano il ruolo del notaio nelle società di capitali si discerne un punto fondamentale che riguarda la rilevanza delle irregolarità negli atti societari. La giurisprudenza di legittimità ha stabilito che il notaio dovrebbe limitarsi a identificare esclusivamente quelle anomalie che conducono a nullità assoluta mentre le questioni che potrebbero annullare o rendere inefficace un atto sono considerate di competenza discrezionale dei soci. Questo approccio è supportato da varie sentenze della Corte di Cassazione che si sono susseguite nel tempo. La Corte ha chiarito che gli atti annullabili o inefficaci non rientrano nell’ambito di azione previsto dall’articolo 28 della legge notarile il quale vieta ai notai di ricevere o autenticare documenti proibiti dalla legge o in contraddizione con la morale o l’ordine pubblico.
Tuttavia secondo altre interpretazioni che trovano fondamento in sentenze come la Cassazione n. 14766 del 2016 si sostiene che la legge notarile quando vieta al notaio di procedere in determinati casi riguarda anche le situazioni dove vi è una palese mancanza delle condizioni richieste dalla normativa vigente. La legge notarile attraverso l’articolo 138 bis imposta dal notaio la verbalizzazione e l’iscrizione nel registro delle imprese delle deliberazioni delle società di capitali. Il notaio si trova di fronte a una responsabilità disciplinare nel momento in cui richiede l’iscrizione di una delibera che non soddisfa chiaramente i requisiti legali necessari.
Da questo punto di vista è indispensabile riconoscere che la parola “manifestamente” è cruciale in quanto sottolinea la necessità che le irregolarità siano oggettivamente e chiaramente in contrasto con la legge in modo tale da non lasciare spazio a interpretazioni dubbie le quali non dovrebbero ricadere come responsabilità interpretativa sul notaio.
Conclusioni
Concludendo, si sottolinea l’importanza di un controllo notarile esteso e attento che non si limiti a una verifica superficiale, ma che si immerga nella sostanza dell’atto. L’esigenza di una tutela effettiva della legalità e delle parti coinvolte porta a riconoscere la necessità che il notaio intervenga con prudenza e competenza in tutte le situazioni in cui gli atti societari si discostino dai requisiti legali, inclusi i casi di potenziale annullabilità o inefficacia. Questa interpretazione del ruolo notarile contribuisce a consolidare la fiducia nell’ordine giuridico e nel sistema delle imprese, sostenendo l’integrità delle operazioni societarie e la protezione degli interessi coinvolti.