L’indennita disoccupazione spetta ai lavoratori subordinati, nell’ipotesi perdano per cause indipendenti dalla loro volontà il lavoro.
Indice della guida
Uno dei primi requisiti indennità di disoccupazione quindi, è che questo abbia subito un licenziamento, sia singolo che collettivo.
In questa guida vedremo secondo la circolare 20/2020 dell’INPS, la disoccupazione a chi spetta, quali sono i requisiti per la disoccupazione, in che modo presentare la domanda disoccupazione naspi, e tutto quello che occorre sapere in merito.
Disoccupazione a chi spetta
Come anticipato, anche in questo anno 2020, il lavoratore che perde il lavoro per cause indipendenti dalla sua volontà, ha la possibilità di chiedere disoccupazione.
La circolare 20/2020 stabilische che anche una dimissione per giusta causa può dare diritto alla disoccupazione. Per capire quando spetta la disoccupazione, è opportuno specificare quali categorie possono ottenerla:
- Lavoratori dipendenti con contratti a tempo determinato o indeterminato.
- Coloro che sono soci di una cooperativa con rapporto subordinato.
- Apprendisti.
- Lavoratori artistici, sempre se con rapporto subordinato.
- Dipendenti della PA a tempo determinato.
- Lavoratori domestici.
Requisiti disoccupazione
Uno dei primi requisiti per disoccupazione, è quello contributivo. Per avere quindi diritto al contributo disoccupazione, la circolare 20/2020 INPS determina che il lavoratore deve aver versato un numero non inferiore alle 13 settimane di contributo, nel quadriennio precedente al licenziamento. Per il calcolo dell’INPS indennità disoccupazione, possono essere considerati alche altre tipologie di contributi utili.
Tra questi troviamo quelli figurativi già accreditati alle persona nei periodi della maternità obbligatoria, a patto siano stati versati già alcuni contributi nel periodo precedente all’astensione. In seconda battuta possono dare diritto disoccupazione anche i contributi per congedo parentale oppure per malattia dei figli che non hanno compiuto l’ottavo anno di età. In questi casi però è previsto un limite di massimo 5 giorni all’anno.
INPS domanda di disoccupazione
Per l’assegno di disoccupazione, il lavoratore deve avere dei requisiti fondamentali:
• Avere lo stato di disoccupato. La persona deve essere priva di occupazione in seguito ad un licenziamento contro la sua volontà. Il lavoratore quindi, per richiedere la disoccupazione, deve essere stato licenziato ad esempio nel periodo tutelato dalla maternità, oppure per aver rifiutato un trasferimento ad oltre 50 km dalla sua abitazione (oppure più di 80 minuti utilizzando i mezzi pubblici). Questa ipotesi è stata confermata il 26 gennaio 2018 direttamente dall’INPS con il messaggio 369.
• Essere disponibile immediatamente a svolgere un’attività lavorativa, situazione certificata dalla dichiarazione di disponibilità immediata al lavoro.
• Star ricercando attivamente un lavoro, testimoniato dal patto di servizio sottoscritto al Centro per l’Impiego di appartenenza.
• Aver versato nei 4 anni precedenti al licenziamento almeno 13 settimane di contributi
• Aver prestato attività lavorativa per almeno 30 giorni nell’anno precedente alla disoccupazione.
Quando viene a mancare uno dei requisiti suddetti o il lavoratore non comunica preventivamente eventuali variazioni, il D.L. 150/2015 ha stabilito la decadenza o la sospensione del contributo di disoccupazione.
Quanto si prende di disoccupazione
L’importo della nuova Naspi, comunicato dall’INPS con la circolare 20/2020, è di 1227, 55 €. L’importo massimo dell’indennità invece, situazione in cui non viene applicata la riduzione art.26 legge 41/1986, è di 1335.40 €. Determinare il calcolo dell’INPS indennità disoccupazione, non è semplice perché occorrono alcuni dati in possesso solamente del datore di lavoro e del dipendente. Per eseguire tali calcoli quindi, il lavoratore deve necessariamente conoscere:
• Le retribuzioni degli ultimi 4 anni.
• Il numero di settimane con contribuzione valida durante i 4 anni precedenti al licenziamento.
• Il coefficiente che dovrà applicare, ovvero 4.33.
Per reperire in maniera veloce tutte queste informazioni, il lavoratore può accedere al portale INPS attraverso il PIN dispositivo, entrando nel’estratto conto previdenziale. È opportuno ricordare che dal 91° giorno di disoccupazione, l’ammontare dell’assegno diminuisce del 3% ogni mese.
Quanto dura la disoccupazione
La durata della nuova disoccupazione 2020, come confermato dalla circolare 20/2020 dell’INPS e stabilito dal Jobs Act, è di 24 mesi. Alla persona disoccupata spetta un numero di settimane di disoccupazione pari alla metà di quelle contributive degli ultimi 4 anni. Per i lavoratori precari invece, il discorso cambia. In questo caso la naspi durata massima è di 6 mesi.
Questo avviene perché si presume che dopo una collaborazione di un anno, ci sia in realtà un rapporto di lavoro subordinato. È opportuno infine ricordare che non posso essere considerati come contributivi quei periodi dove si è goduto di altre indennità di disoccupazione.