Premio produzione: sono premi erogati ai lavoratori più efficienti, sotto forma di compensi in denaro oppure in voucher, ecco cosa sono e come funzionano
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I premio produzione sono premi erogati ai lavoratori più efficienti, sotto forma di compensi in denaro oppure in voucher per servizi di welfare, quali baby sitter, retta dell’asilo, badante ecc., al raggiungimento di un obiettivo di produttività aziendale, oltre alla ordinaria retribuzione di base che spetta al lavoratore in busta paga.
I premi di produzione sono una sorta di contributi premiali e sono definiti anche bonus o premi di risultato, mirano a ridurre il costo del lavoro.
Pertanto, sono, fortemente premianti, non solo per la forza lavoro attiva, ossia i dipendenti, ma anche per le stesse Aziende produttrici di lavoro, le quali impiegano i lavoratori nell’organizzazione stessa del lavoro, corrispondendo loro particolari bonus con effetti incentivanti al conseguimento di obiettivi di produttività, di fruttuosità, di proficuità, di redditività, di qualità, di efficienza e di innovazione.
Le Azienda, dal canto loro, godono di vantaggi legati alla decontribuzione, infatti vedono ridurre di 20 punti percentuali i contributi IVS che sono obbligate a versare, in qualità di sostituti d’imposta, per conto dei loro dipendenti.
Premio produzione in 1 minuto – Video
Detassazione del premio produzione
La Legge Finanziaria 2017 ha aumentato, dal periodo d’imposta del 2017, l’importo del premio produzione soggetto all’imposta sostitutiva, che ora è fissato in € 3.000, anziché € 2.000 come stabilito sopra, così come € 4.000 , per sostituire 2.500 euro, nel caso di un premio produzione concesso dalle società che adottano la partecipazione congiunta dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro. Come puoi vedere sul sito web dell’agenzia delle entrate.: www.agenziaentrate.gov
Il coinvolgimento paritetico dei lavoratori, come stabilisce la circolare n. 5/E dell’Agenzia delle Entrate, del 29 marzo 2018, deve essere formalizzato attraverso un piano di innovazione e realizzato con schemi organizzativi che consentano ai dipendenti di essere coinvolti nei processi di miglioramento e innovazione delle prestazioni dell’azienda, con incrementi di efficienza e produttività e miglioramento della qualità della vita e del lavoro.
Soggetti ammessi alla detassazione del premio produzione
- tutti i dipendenti di aziende private sono ammessi ad usufruire della detassazione dei premi di produzione,
- i dipendenti di amministrazioni pubbliche con contratti di somministrazione di lavoro in quanto dipendenti delle agenzie di lavoro,
- i dipendenti di lavoratori autonomi, titolari di ditte o di studi privati, si pensi ai professionisti.
Soggetti esclusi dalla detassazione premio produzione
- i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, anche se sono assunti con contratti di natura privatistica;
- chi percepisce redditi assimilati a quelli di lavoro, derivanti da collaborazioni a progetto, coordinate e continuative;
- i dipendenti che lavorano all’estero per più di 183 giorni all’anno.
Tassazione premio produzione
I compensi ricevuti indipendentemente dalla forma sono tassati:
- con un’aliquota del 10% sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali comunale e regionale all’Irpef per le somme fino a 4.000 euro lordi all’anno sulle retribuzioni che derivano da premi di risultato per incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione o per la partecipazione agli utili d’impresa.
- il limite di 4.000 euro si applica solo se i contratti collettivi aziendali o territoriali sono stati stipulati fino al 24 aprile 2017,
- per i contratti stipulati successivamenteal 24 aprile 2017, il limite è fissato a 3.000 euro anche in caso di imprese che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro come previsto dall’art. 55, D.L. n. 50/2017,
- ai premi vengono comunque applicati i contributi previdenziali ordinari che si applicano al resto dei redditi da lavoro subordinato. Inoltre non possono essere detassati i premi di produttività che vengono erogati in base a contratti collettivi nazionali o contratti individuali,
- i lavoratori dipendenti ne possono usufruire fino a 80.000 mila euro all’anno,
- l’importo del premio può essere riconvertito in voucher per servizi di welfare aziendale
Categorie di beni welfare aziendale rientranti nel premio produzione
Tra i servizi acquistabili tramite voucher erogati sotto forma di welfare aziendale abbiamo le seguenti categorie:
- Asili nido,
- Borse di studio,
- Mensa,
- Baby sitter,
- Corsi di lingua, informativa, musica, teatro e danza;
- Frequenza a ludoteche, a centri estivio invernali,
- Tasse universitarie,
- Libri di testo, trasporto scolastico, gite didattiche
- Incentivi economici per studenti che conseguano livelli di eccellenza in ambito scolastico;
- Servizi di assistenza a familiari anziani o non autosufficienti
Con il contratto di secondo livello il dipendente infatti può convertire il proprio premio produzione, che non verrà più percepito sotto forma di retribuzione in busta paga, nei servizi summenzionati.
Esonero dalla tassazione premio produzione
E’ stato introdotto un regime particolarmente favorevole per incentivare il versamento dei propri contributi alla previdenza complementare, infatti
il premio produzione non viene tassato, ma non contribuisce neppure al raggiungimento della soglia massima di deduzione dal reddito.
I versamenti alla previdenza complementare si possono dedurre dal reddito entro un massimo di 5.164,57 euro annui, in caso di versamento del premio produzione, il limite diventa di 8.164,57.
Allo stesso modo possiamo dire che per gli enti o le casse aventi esclusivamente fine assistenziale, il premio produzione è esente da tassazione, infatti il limite massimo di deduzione previsto dal reddito è di 3.615,20 euro, ma che in caso di versamento del premio produzione diviene di 6.615,20.
Come funzionano i premi produzione
Le imprese per poter usufruire della agevolazione della detassazione dei premi di produzione devono depositare telematicamente i contratti di secondo livello recanti i riferimenti del datore di lavoro, il numero dei lavoratori interessati dai premi di produttività, i parametri stabiliti e il contratto aziendale applicato. Il Ministero del Lavoro al fine di agevolare il deposito telematico dei contratti ha predisposto nell’apposito sito www.cliclavoro.gov.it una sezione dedicata al deposito telematico dei contratti di azienda, dopo che l’azienda si è registrata al sito ed ha acquisito le proprie personali credenziali.
La funzionalità del deposito sono legate alle seguenti tipologie di agevolazioni:
- La detassazione per i premi di risultato, la partecipazione agli utili di impresa e il welfare aziendale (Decreto Interministeriale 25 marzo 2016)
- La decontribuzione per le misure di conciliazione dei tempi di vita e lavoro (Decreto Interministeriale 12 settembre 2017)

concetto di premi di produzione
Cause di esclusione detassazione premio produzione
Qualora il lavoratore subordinato decida di sostituire totalmente o parzialmente il premio produzione per ottenere alcuni benefit dall’azienda, automaticamente decade dall’agevolazione inerente alla detassazione dei premi di produzione. Sono, infatti, causa di esclusione dal beneficio della detassazione dei premi di produzione:
- l’ uso dell’auto aziendale da parte del dipendente,
- i prestiti concessi dal datore di lavoro,
- l‘ alloggio dato al dipendente,
- i viaggi gratuiti per i dipendenti del settore ferroviario;
Il valore di tali benefit, determinato ai sensi dell’art. 51, comma 4, TUIR, è assoggettato a imposizione ordinaria, non è possibile assoggettarli a tassazione sostitutiva.
In assenza di rappresentanza sindacale cosa succede al premio produzione
La circolare n. 5 / E, del 29 marzo 2018, stabilisce che una società in assenza di rappresentanza sindacale interna può ancora applicare il contratto collettivo di lavoro di settore e applicare l’imposta sostitutiva sulle obbligazioni di performance concesse in esecuzione di questo contratto territoriale.
Nel caso in cui non sia stato stipulato un contratto per il settore territoriale, la società può adottare il contratto territoriale che ritiene più appropriato per la propria realtà, comunicandolo ai lavoratori, che sarà adottato non solo in relazione all’esenzione fiscale, ma anche Regola altri aspetti del rapporto di lavoro.
Per ulteriori approfondimenti vi invito a leggere la seguente circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 5/E del 29 marzo 2018 avente ad oggetto i premi di produzione e il welfare aziendale Circolare_Agenzia_Entrate_29_marzo_2018_5
Sul seguente sito, invece, www.ipsoa.it troverete esempi su come compilare il rigo C4 del modello 730/2018 in cui vanno inseriti i redditi da lavoro dipendente e assimilati al fine di determinare la corretta determinazione del bonus IRPEF al rigo C14.
Inoltre occorre prestare attenzione e tenere in considerazione i dati riportati nella CU certificazione Unica al punto 571 e uno dei punti da 572 a 579.
Il sostituto d’imposta, ossia il datore di lavoro, applica l’imposta sostitutiva direttamente ai punti 572 e/o 582 recanti la seguente dicitura“Premi di risultato assoggettati ad imposta sostitutiva” della Certificazione Unica 2018 e i punti 576 e/o 586 “Imposta sostitutiva” o 577 e/o 587 “Imposta sostitutiva sospesa”.
Il lavoratore può sempre presentare una rinuncia in forma scritta e in questo caso il datore di lavoro non opererà direttamente l’imposta sostitutiva oppure il datore di lavoro ha verificato che la tassazione ordinaria è più favorevole per il lavoratore, in questo caso devono essere compilati i punti 578 e/o 588.
Se hai ancora dei dubbi sulle modalità di funzionamento dei premi di produzione ti invitiamo a scriverci nei commenti oppure a contattarci direttamente.
6 Comments
Buongiorno,
vorrei chiederle un chiarimento: quando si parla della possibilità di destinare il premio alla previdenza complementare (“I versamenti alla previdenza complementare si possono dedurre dal reddito entro un massimo di 5.164,57 euro annui, in caso di versamento del premio di produzione, il limite diventa di 8.164,57.”) si deve comunque rientrare nel reddito non superiore a 80.000€ oppure é un’agevolazione che prescinde dal reddito?
Grazie
Marco
Chiaramente il limite reddituale vale anche nei casi di conversione del premio di risultato in contributi a forme pensionistiche complementari. Il premio è sempre lo stesso, si tratta solo di versarlo in un fondo invece che farselo pagare. Quindi di far versare al datore di lavoro (per es.) 1000 euro di premio invece che farsene pagare 900 euro (tolta la ritenuta al 10%). I requisiti perché il premio rientri in queste condizioni di favore sono sempre gli stessi e includono sempre un reddito < a 80.000
Buon pomeriggio,
se un’azienda non avesse mai stipulato contratti collettivi aziendali o territoriali è possibile per un lavoratore avere lo stesso la detassazione al 10%
Ciao,
Grazie mille per il tuo feedback.
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Continua a seguirci e speriamo di poterti aiutare di nuovo!
Buongiorno vorrei sapere se a monte di un accordo tra le parti nel quale si attesta l ‘importo della mensilità, durante una malattia il datore di lavoro può togliere il premio produttivo.
Grazie
Cordiali saluti
Claudia
Gentilissima Claudia,
la ringrazio per la sua richiesta.
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Sarò ben felice di poterla aiutare
Saluti