Il controllo interno e gli assetti organizzativi nelle imprese non si limitano a essere un semplice requisito legale ma rappresentano la sostenibilità e lo sviluppo aziendale e con l’entrata in vigore, il 15 luglio 2022, del Codice della Crisi e dell’Insolvenza, le aziende si trovano nella necessità di costituire assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati, che comprendano la rilevazione tempestiva della crisi (art. 2086, co. 2, c.c.). Questa disposizione, oltre a garantire una gestione efficace, favorisce la trasparenza e l’accountability all’interno delle organizzazioni.
Indice della guida
Assetto organizzativo
L’assetto organizzativo si rivela fondamentale nell’attribuire e mettere in pratica processi decisionali a livelli adeguati di competenza e responsabilità. Questo abbraccia direttive e procedure per la gestione dei rischi e i sistemi di controllo interno, assicurando che ogni deliberazione e operato aziendale siano in sintonia con gli scopi e le strategie globali dell’impresa. In questo scenario, le recenti normative e pronunciamenti giuridici mettono in evidenza l’importanza della corretta implementazione e del monitoraggio assiduo di questi sistemi, tenendo in considerazione la responsabilità legale degli amministratori in caso di mancato adempimento di adeguati assetti.
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Assetto amministrativo
L’assetto amministrativo focalizza l’attenzione sulla dimensione dinamico-funzionale dell’organizzazione. Comporta le procedure e i processi che garantiscono lo svolgimento sistematico delle attività aziendali. Ciò include sistemi di pianificazione, programmazione e controllo delle performance, essenziali nei sistemi di controllo interno. La legislazione vigente impone che questi assetti offrano dati per l’identificazione di squilibri patrimoniali o economico-finanziari e esaminino la sostenibilità dei debiti e le prospettive di continuità aziendale.
Assetto contabile
L’assetto contabile rappresenta un tassello cruciale nell’ingranaggio degli schemi organizzativi e amministrativi. Abraccia tanto la contabilità dettagliata quanto quella generale, spaziando dal reportistica operativa a quella economico-finanziaria, fino alla stima accurata degli investimenti. Questo pilastro dell’assetto riveste un ruolo imprescindibile nella trasposizione contabile adeguata degli eventi gestionali, sia per scopi di pianificazione strategica che per la divulgazione esterna.
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Identificazione e manovra della crisi
L’intercettazione precoce della crisi si erge come principio cardine del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, emanato con il D. Lgs. 17 giugno 2022 n. 83. Tale normativa impone alle società di abbracciare un approccio proattivo nella manovra della crisi, munendosi di un meccanismo per una diagnosi anticipata delle turbolenze finanziarie. Gli assetti devono essere attrezzati per cogliere disarmonie patrimoniali o squilibri economico-finanziari e valutare la tenuta del debito.
Rinnovamento e sondaggio di budget e forecast
Le aziende sono chiamate a rinnovare con costanza e secondo una programmazione le loro previsioni (budget, forecast e budget di tesoreria rolling) e a confrontare i dati reali con le stime originarie. L’Ente Italiano di Business Reporting ha tracciato un ampio ventaglio di Key Performance Indicators (KPIs), che spaziano dai criteri organizzativi e amministrativi ai KPIs non finanziari, svelando la complessità e l’eterogeneità delle pratiche e degli indicatori da tenere sotto osservazione.
Strumenti e procedure per adeguati assetti
Attuare strumenti e metodologie efficaci si rivela cruciale nella gestione dei pericoli in ambito aziendale. La normativa UNI EN ISO 31000 descrive il risk management come un mosaico di azioni e iniziative finalizzate a riconoscere e attenuare i pericoli. Questa procedura abbraccia ogni sfaccettatura dell’ambiente aziendale e deve essere tessuta nell’essenza stessa della cultura organizzativa. Abbracciare la gestione del rischio si traduce in una serie di benefici, inclusa una più profonda comprensione dei meccanismi aziendali, un’allocazione di risorse più mirata, la salvaguardia del patrimonio aziendale e l’affinamento dell’efficienza operativa.
Domande Frequenti
In conclusione, esploriamo alcune delle interrogazioni più frequenti riguardanti i meccanismi di controllo interno e le strutture organizzative adeguate. Un punto nevralgico è la conformità aziendale, introdotta dal decreto legislativo 231/2001. Tale disposizione legislativa attribuisce alle entità aziendali responsabilità penale per illeciti perpetrati da dirigenti o dipendenti, a meno che non sia stato adottato un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (MOGC o Programma di Compliance) efficace, che identifica e neutralizza i rischi di commissione di reati.
Che cosa comporta il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza?
Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, entrato in vigore il 15 luglio 2022, prescrive alle imprese di organizzarsi con strutture amministrative e contabili che consentano la tempestiva individuazione di una crisi aziendale, inclusa la valutazione della tenuta dei debiti.
Qual è la rilevanza del Risk Management in azienda?
Il Risk Management consente alle imprese di gestire e sorvegliare i rischi sia interni che esterni, tutelando l’organizzazione e creando valore aggiunto. Riveste un ruolo fondamentale nella pianificazione strategica, nella comprensione delle dinamiche interne e nella distribuzione ottimale delle risorse.
Come incide la compliance aziendale sulle responsabilità legali delle imprese?
La compliance aziendale, istituita dal d.lgs. 231/2001, punta a allineare le pratiche aziendali alle normative vigenti, minimizzando i rischi legali e quelli legati alla reputazione. Le aziende che implementano un modello organizzativo efficace di gestione e controllo possono sottrarsi alla responsabilità penale per delitti commessi da dipendenti o dirigenti.