Gli assetti amministrativi influenzano in maniera decisiva l’agilità operativa, la reattività alle crisi e, in ultima istanza, la perennità dell’ente. In questo panorama, è importante effettuare una meticolosa valutazione ponderata degli assetti amministrativi. Essi non solo garantiscono l’adempimento alle norme in vigore, ma fungono anche da chiavi interpretative per potenziare le prestazioni e stimolare l’innovazione. Nel percorso che ci apprestiamo a intraprendere, esploriamo come questi assetti possano essere esaminati e valutati con cura, assicurando così che l’azienda si ponga in una posizione vantaggiosa per le sfide future.
Indice della guida
Riflessione sul modello di business
Un’indagine scrupolosa del modello di business è vitale per assicurarsi che gli assetti aziendali siano in armonia con la strategia e i bisogni dell’impresa. Ai sensi del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019), ogni ente è chiamato a configurare assetti organizzativi, amministrativi e contabili adatti alla sua essenza e dimensione, capaci di segnalare con prontezza uno stato di crisi. È quindi imperativo che il modello di business non sia solo efficace, ma anche condiviso all’interno dell’organizzazione. Per sondarne la validità, si possono adottare checklist che scrutino elementi come la struttura del modello stesso e la sua abilità nel generare valore e sostenibilità finanziaria.
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Valutazione degli assetti organizzativi
L’indagine degli assetti organizzativi sollecita un’esplorazione approfondita dell’anatomia interna dell’ente. Secondo le direttive italiche, in particolare il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), tali assetti si devono modellare sulla natura e sulle proporzioni dell’entità commerciale, e devono svelare con prestezza ogni potenziale crisi imprenditoriale. Ciò implica l’esame scrupoloso dell’efficienza del disegno organizzativo, includendo l’organigramma e le funzioni di ciascuna cellula organizzativa, nonché la pertinenza delle prassi di vigilanza interna. Conformemente alle Norme di Comportamento del Collegio Sindacale, un assetto è considerato idoneo qualora evidenzi una netta individuazione delle mansioni, degli oneri e delle gerarchie di responsabilità, e qualora garantisca un circolo informativo congruo nell’ambito dell’organizzazione. Tale esplorazione si rivela cruciale non soltanto per assicurare l’adempimento legale, ma anche per promuovere l’efficienza e la produttività delle attività imprenditoriali.
Valutazione degli assetti amministrativi
L’esame degli assetti amministrativi rappresenta un tassello fondamentale nell’assicurare che la società sia strutturata in maniera ottimale per affrontare le sfide del mercato e impreviste crisi. Dal 16 marzo 2019, con l’adozione delle modifiche al Codice Civile e l’introduzione del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), gli imprenditori societari o collettivi sono tenuti a instaurare un assetto organizzativo, amministrativo e contabile calibrato sulla natura e sulle dimensioni dell’impresa. Ciò comprende anche la capacità di individuare con solerzia una crisi aziendale e la perdita di continuità operativa.
In questa cornice, diventa essenziale valutare gli assetti amministrativi attraverso un’analisi sistematica che includa l’uso di check-list e altri strumenti di indagine. Queste check-list dovrebbero esplorare vari ambiti, come la corretta distribuzione ed esercizio dell’autorità decisionale, la gestione dei flussi informativi e la sostenibilità dei debiti aziendali. Questa valutazione dovrebbe anche contemplare la verifica dell’efficacia delle procedure amministrative e dei sistemi informativi impiegati nella pianificazione e nel controllo.
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Check-List operative e strumenti di supporto
L’impiego di elenchi di controllo operativi ispira un’approccio metodico imprescindibile nell’esaminare gli assetti aziendali appropriati. Tali elenchi, forgiati dalla Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti e altri enti, emergono come utensili vivaci, facilitando un’analisi tailor-made degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili, adattandosi alle peculiarità uniche di ogni impresa quali natura, grandezza e ramo di appartenenza.
Questi strumenti operativi, abbracciando la valutazione del modello di business, del modello gestionale, e degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili appropriati, dischiudono la possibilità di catturare una “istantanea” dettagliata dello stato corrente dell’azienda. Tuttavia, è cruciale enfatizzare che gli elenchi di controllo non vanno intesi come una soluzione esauriente in sé, ma piuttosto come il punto d’inizio per un percorso di valutazione e potenziamento continuo.
La forza delle checklist si manifesta attraverso azioni tangibili, monitoraggio assiduo e la sinergia tra imprenditori, organi di vigilanza, professionisti e consulenti. Questo approccio sinergico assicura non soltanto la conformità alle normative, ma anche la raffinazione dei processi e il conseguimento degli scopi strategici dell’ente.
Adattamento alle variabili organizzative
Una tappa fondamentale nella valutazione degli assetti aziendali è l’adattamento alle variabili organizzative uniche di ciascuna impresa. Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019) prevede che ogni impresa configuri assetti organizzativi, amministrativi e contabili che si allineino alla sua natura e grandezza, comprendendo anche l’identificazione precoce di potenziali crisi. Ciò sottintende l’urgenza di un approccio su misura, dove i sistemi organizzativi devono specchiare la realtà concreta dell’impresa, includendo fattori come la tipologia di attività, le dimensioni dell’ente, il settore di appartenenza, e altre considerazioni pertinenti. Ad esempio, le PMI potrebbero necessitare di un approccio differente rispetto alle grandi aziende, ponderando elementi come il bilancio, il budget e il flusso di cassa, che dovrebbero essere compilati almeno semestralmente. Questa personalizzazione dovrebbe anche contemplare la valutazione e l’implementazione di sistemi informativi adeguati, strumenti per il controllo interno, e una chiara ripartizione delle responsabilità e delle informazioni all’interno dell’organizzazione.
Obblighi legali e conformità
Gli imperativi giuridici concernenti le strutture societarie si dipanano con precisione dalla legislazione che attraverso il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019) e dai suoi successivi affinamenti. Detto corpus normativo incarica le imprese, segnatamente le società di capitali, di instaurare sistemi organizzativi, amministrativi e contabili idonei. L’onere di allineamento comprende l’individuazione solerte di eventuali crisi societarie e la facoltà di garantire la tenuta dei debiti e la continuità operativa per un orizzonte non inferiore ai dodici mesi.
Recenti pronunciamenti giudiziari hanno evidenziato che l’omissione nell’instaurare configurazioni opportune può innescare severi risvolti legali, con inclusa la responsabilità personale degli amministratori per i danni scaturiti dal loro disatteso. In più, gli amministratori sono obbligati a illustrare le loro manovre relativamente alle strutture societarie nelle note esplicative dei rendiconti annuali, esponendo dettagli lucidi e esaurienti sulle tecniche di applicazione e vigilanza di tali sistemi.
Risulta dunque cruciale per le aziende non solo osservare questi doveri per schivare ripercussioni legali, ma anche interpretare questi requisiti come spunti per affinare la propria gestione del rischio e la solidità a lungo andare.
Domande Frequenti
Le interrogazioni frequenti che circondano gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili spaziano su temi cruciali come:
Come funziona la Vision e Mission? Risulta fondamentale che l’entità commerciale abbia delineato con precisione la propria Vision e Mission all’interno del proprio schema di business.
A che serve l’analisi SWOT? L’impresa è invitata a condurre un’analisi SWOT per discernere minacce, opportunità, forze e fragilità, sia interne che esterne.
Come funzionano i flussi di informazioni? Si esplora la capacità del sistema informativo dell’azienda di erogare dati attendibili, limpida e in tempi congrui a tutti i gradini organizzativi.
A cosa serve il piano operativo? Si valuta se l’impresa agisca seguendo un piano operativo dettagliatamente congegnato.
Perchè fare i Bilanci Periodici e Controllo di Gestione? Le aziende sono invitate a predisporre bilanci periodici gestionali e a implementare un efficace sistema di controllo di gestione.
Perchè sono importanti KPI, Budgeting e Resoconti? L’importanza di disporre di sistemi per Key Performance Indicator (KPI), budgeting e resoconti al fine di monitorare e potenziare i rendimenti aziendali.