Gli assetti organizzativi sono fondamentali nell’ambito dell’efficienza aziendale, acquisendo una rilevanza accentuata in virtù delle recenti normative e con l’avvento del Codice della Crisi e dell’Insolvenza, entrato in vigore il 15 luglio 2022, si cristallizza l’imperativo per gli organi amministrativi di forgiare assetti organizzativi, amministrativi e contabili non solo idonei alla gestione efficace dell’ente, ma anche atti alla pronta individuazione di eventuali crisi.
Indice della guida
Principi guida per assetti organizzativi
Un assetto organizzativo non si configura meramente come una raccomandazione, bensì si tramuta in un vincolo giuridico. Il Decreto Legislativo n. 83/2022, riformulatore della Crisi d’Impresa, impegna gli amministratori non solo alla costituzione di adeguati assetti, ma anche all’adempimento di nuovi obblighi informativi, estesi a partire dal bilancio dell’anno 2022. Ciò riflette l’essenzialità di un assetto organizzativo che sia contemporaneamente mirato, trasparente e reattivo alle necessità aziendali e alle prescrizioni normative.
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Valutazione degli assetti correnti
L’articolo 375 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, congiuntamente all’integrazione dell’articolo 2086 del Codice Civile, rafforza l’incombenza per l’imprenditore di instaurare un assetto organizzativo che si proporzioni alla natura ed alle dimensioni dell’impresa. L’esame degli assetti vigenti esige un’analisi scrupolosa, che ponderi questi elementi, assicurando che l’entità non solo si adegui alle normative vigenti, ma operi anche con ottimale efficienza e prontezza.
Checklist per la Revisione degli assetti organizzativi
Per assicurare l’aderenza alle disposizioni normative vigenti e ottimizzare l’efficienza organizzativa, si rivela imprescindibile l’impiego di checklist dettagliate. Tali strumenti, modulabili in base alle peculiarità di ogni ente, ponderano elementi quali l’essenza dell’impresa, le sue ampiezze dimensionali, il tessuto occupazionale e la complessità delle operazioni intraprese, nonché le incombenze giuridiche. Il Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, in sinergia con la Fondazione nazionale di ricerca dei Commercialisti, ha formulato un’iniziativa innovativa: la creazione di una checklist avanzata per coadiuvare la valutazione degli assetti organizzativi congrui.
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Implementazione di miglioramenti
L’individuazione delle zone suscettibili di potenziamento attraverso le checklist prelude all’applicazione di tattiche mirate. Tale dinamica deve conformarsi alle normative correnti, quali il D.Lgs 83/2022, che intensifica l’onere dell’imprenditore nell’istituire assetti organizzativi idonei, inclusa la pronta individuazione di eventuali crisi aziendali. L’intento è di forgiare una struttura organizzativa che non solo rispetti i dettami legali, ma che risulti altresì efficiente e perdurabile.
Monitoraggio e aggiornamento continuo
Il controllo assiduo e la revisione periodica degli assetti organizzativi sono essenziali per preservarne la pertinenza e l’art. 2086, comma 2, del Cc impone a tutte le imprese, indipendentemente dalla loro forma giuridica, di definire assetti organizzativi, amministrativi e contabili proporzionati alla natura e dimensione dell’entità aziendale. Ciò comporta un processo ininterrotto di scrutinio e rinnovamento, al fine di garantire che gli assetti organizzativi persistano efficienti e in linea con le normative che progrediscono.
Casi di studio
L’incidenza dei mutamenti socio-economici recenti nelle dinamiche organizzative d’impresa si è rivelata notevole. EY, mediante un’indagine effettuata tra i propri clienti, ha elucubrato il ruolo crescente del welfare aziendale nella gestione del cambiamento. Le imprese, confrontandosi con nuove necessità di mercato e umane, hanno dovuto migrare verso lo smart working, consolidando nel contempo la cura del benessere dei lavoratori. Questi fenomeni evidenziano la necessità d’una cultura d’impresa incentrata sull’individuo, propizia allo sviluppo e alla resilienza aziendale.
Domande frequenti
Qual è stata la ricaduta della pandemia sugli schemi organizzativi?
La pandemia ha catalizzato la transizione allo smart working, incrementando la produttività e favorendo un equilibrio più sostenibile tra vita professionale e privata.
In che modo le imprese possono conformarsi ai mutati bisogni dei dipendenti?
Interagendo attivamente con i propri lavoratori e modellando l’offerta di welfare sui loro bisogni in continua evoluzione, secondo quanto attestato dall’86% delle imprese che hanno implementato tali strategie.
Quale funzione assume il premio di risultato nel welfare aziendale?
Il premio di risultato può essere veicolato come risorsa per finanziare le politiche di welfare, avvalendosi di incentivi fiscali, come delineato da diverse normative.
Come dovrebbero essere modulati gli assetti organizzativi in risposta alla normativa vigente?
Gli assetti devono rispondere ai dettami del D.Lgs 83/2022 e all’articolo 2086 del Codice Civile, richiedendo un’organizzazione proporzionata alla tipologia e grandezza dell’azienda.
In che modo le checklist possono agevolare la revisione degli assetti organizzativi?
Le checklist offrono un percorso guidato per esaminare e potenziare gli assetti, considerando le peculiarità aziendali e le prescrizioni normative.
Quale è l’importanza della cultura aziendale nel cambiamento organizzativo?
Una cultura aziendale che valorizzi l’ascolto e il benessere dei dipendenti è cruciale per un cambiamento organizzativo efficace e duraturo.
Come si può assicurare la sostenibilità economica delle politiche di welfare aziendale?
Ottimizzando le risorse a disposizione e adoperando strumenti come il premio di risultato per finanziare le iniziative di welfare.
Quali sono le prospettive future per gli assetti organizzativi aziendali?
Si prevede un aumento dello smart working e la necessità di equilibrare il lavoro in presenza con quello a distanza.
Come influenzano le normative fiscali il welfare aziendale?
Gli incentivi fiscali legati al premio di risultato possono promuovere l’attuazione di politiche di welfare efficaci e sostenibili.
Quali sono le principali sfide nell’adeguare gli assetti organizzativi?
La sfida maggiore consiste nel bilanciare le necessità aziendali con quelle dei lavoratori, assicurando conformità normativa e sostenibilità a lungo termine.