L’impresa opera in un contesto di forte competitività, una discontinuità degli scenari e rischi interni ed esterni alla struttura aziendale. È dunque necessario rafforzare la competitività dell’impresa, la verifica costante del grado di realizzo degli obiettivi e ricondurre l’incertezza ad un sistema di rischi accettabili.
Indice della guida
Il business plan è il documento finalizzato ad esporre il progetto imprenditoriale, valorizzando le linee strategiche, le azioni operative e l’affidabilità della pianificazione patrimoniale, economica e finanziaria. È uno strumento di simulazione in termini quantitativi e qualitativi della dinamica aziendale ed è destinato all’imprenditore, potenziali soci, finanziatori, fondi, ecc.
Ne sono redattori l’imprenditore, il management, professionisti o consulenti.
È uno strumento estremamente flessibile in quanto è utilizzabile sia per la valutazione di attività economiche ancora da avviare (start-up) sia in organizzazioni aziendali già esistenti. Allo stesso modo può essere utilizzato in operazioni straordinarie o in eventuali processi di sviluppo.
La pianificazione strategica deve abbracciare un intervallo di tempo significativamente lungo a seconda anche del mercato nel quale l’impresa opera. Necessaria la misurazione delle performance che dovranno ispirarsi ad un rigore metodologico oggettivamente dimostrabile.
Principi generali del business plan
- Chiarezza, il destinatario deve capire immediatamente l’idea imprenditoriale, gli strumenti e le soluzioni con le quali si intende realizzarla;
- Completezza, essere quindi in grado di analizzare l’idea progettuali con riferimento a tutte le aree aziendali, identifica le interferenze significative dell’evento economico ipotizzato.
- Completezza che deve essere sia sostanziale che formale;
- Attendibilità, solo se il suo contenuto e i singoli elementi risultano compatibili, coerenti e ragionevoli;
- Trasparenza, tale principio risulta rispettato quando è possibile percorrere a ritroso ogni elaborazione del piano, dal risultato di sintesi al singolo elemento di analisi;
- Prudenza, deve dunque rappresentare scenari veramente percorribili.
Si suddividerà di una parte strategica, dunque un piano d’azione di lungo periodo (3-5 anni) con il quale impostare e coordinare le azioni tese a raggiungere uno scopo predeterminato e la tattica come insieme di metodi, strumenti e mezzi utilizzati nel breve termine (12 mesi) per conseguire gli obiettivi strategici di lungo periodo. Se il piano industriale (o BP) esprime la strategia (riferimento al medio-lungo periodo), il budget, quale strumento operativo di programmazione, esprime la tattica attraverso cui l’impresa persegue la strategia su un orizzonte di breve. Generalmente il piano è quinquennale, dunque il business plan dovrebbe essere espressione della somma di cinque budget annuali. La pianificazione è un processo che parte sempre dal vertice.
Business plan e previsioni strategiche
- Descrizione sintetica degli aspetti caratteristici della società (storia, business, prodotti, mercato, organizzazione, oggetto del piano);
- Piani commerciali e di marketing, nel quale descrivere la composizione dell’attuale mercato ed i suoi prevedibili andamenti futuri, l’analisi della domanda e dell’offerta, i vantaggi competitivi (risultato di una strategia che conduce l’impresa ad occupare e mantenere una posizione favorevole nel mercato in cui opera così da ottenere una redditività maggiore rispetto ai competitor) che l’impresa ha, il marketing plan (illustrazione delle linee guida della strategia di marketing, la politica delle vendite e del servizio offerto al cliente, la politica di pricing e la politica di distribuzione, promozione e pubblicità) ed il sales plan;
- Piano degli investimenti, nel quale descrivere gli investimenti previsti sia in immobilizzazioni materiali che immateriali, il suo aspetto innovativo, gli aspetti monetari (costo e ammortamento) e la tempistica di realizzazione dell’investimento;
- Piano finanziario, che descriverà la tipologia e consistenza delle fonti necessarie per la copertura del fabbisogno finanziario dell’impresa ed i risultati economico-finanziari previsionali;
Rendiconti pluriennali che compongono ogni business plan
Contenuti economici, finanziari e patrimoniali, i tre rendiconti pluriennali che compongono ogni business plan sono:
- Conto economico previsionale, che raffigura le principali componenti che concorrono alla formazione del reddito. Consente di conoscere il grado di autofinanziamento dell’impresa, la sua capacità di ripagare il debito e la possibilità di erogare dei dividendi;
- Situazione patrimoniale previsionale, che evidenzia le grandezze patrimoniali delle singole componenti attive e passive. Mediante tale documento si analizza la capacità dell’impresa di generare ricchezza in un’ottica di funzionamento. Fondamentale che si riscontri equilibrio finanziario;
- Rendiconto finanziario previsionale, illustra il flusso di liquidità generato dall’implementazione del progetto. Da tale documento si ottiene il flusso finanziario della gestione corrente, il fabbisogno da finanziaria, l’apporto di mezzi propri e i finanziamenti da acquisire.
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Elementi di criticità del business plan
Per predisporre un business plan, sia che esso riguardi un progetto che una società, bisogna porsi il problema di come reperire le informazioni, dunque quali responsabili dover coinvolgere. Necessario un processo di pianificazione in grado di dare un obiettivo chiaro e condiviso ad ogni singolo responsabile coinvolto. È necessario dunque definire un processo di pianificazione in cui:
- Ruoli e responsabilità siano aderenti all’organizzazione aziendale;
- Sia prevista una sequenza logica di costruzione del piano;
- Siano previsti dei momenti di verifica intermedi.
Concluso l’iter di definizione del documento, questo costituisce un obiettivo condiviso e chiaro per ogni singolo responsabile coinvolto.
È dunque fondamentale anche che ci sia confrontabilità tra il business Plan e le altre forme di previsione o con i dati consuntivi ed inoltre che siano identificati parametri di sintesi in grado di rappresentare la complessità e realtà aziendale. Sarà dunque necessario:
- Identificare e condividere un livello di elaborazione comune alle altre rappresentazioni aziendali;
- Adottare schemi di rappresentazione che consentano un’agevole confrontabilità con altri documenti.
Importante poi sarà identificare i parametri esterni (es. inflazione, tassi di cambio), tutti quei parametri che l’impresa non può influenzare, ma da quale essa è influenzata. A tal fine sarà necessario individuare i più attinenti ed influenti alla gestione. Per ridurre il rischio è possibile:
- Predisporre una serie storica dei dati per ogni parametro;
- Valutare il peso su base storica delle variabili esogene nei conti;
- Effettuare delle simulazioni per valutare l’effetto delle differenti ipotesi (stress test).
L’impresa dovrà inoltre sottolineare l’aspetto culturale del business plan come strumento di autoapprendimento e di riflessione.
Funzioni del business plan
Ha una funzione interna in quanto serve a chiarire le conseguenze di precise scelte in presenza di determinati presupposti. Svolge anche il compito di informare e guidare i processi decisionali interni. Allo stesso tempo ha un ruolo esterno in quanto ha lo scopo di comunicare il progetto a terzi. Con tale piano si cerca di convincere gli operatori economici circa la credibilità del business aziendale.