Rischi e opportunità nel mondo delle imprese: come riconoscere i segnali e le iniziative da adottare per la stabilità aziendale. Esploriamo insieme nel contesto di questo scritto.
Indice della guida
Considera sempre il rischio di default in una gestione aziendale. Se sei al corrente e sai come stabilizzare un’organizzazione aziendale efficace in ambito amministrativo contabile e organizzativo puoi effettivamente fronteggiare i pericoli del default aziendale.
In questi tempi di incertezze economiche e sociali un’ottica proattiva è essenziale supportata da efficaci metodi di pianificazione e controllo. Alzando lo standard dell’efficienza tecnica hai la possibilità di accedere a strumenti che aiutano a prevedere problemi finanziari e quindi ad agire con strategie mirate.
Dunque come individuare i segnali di avvertimento e quali azioni intraprendere per garantire la stabilità dell’attività? Esaminiamolo.
Definizione di default
Dal 2021 è stata introdotta una nuova definizione di default in base al Regolamento europeo relativo alle istituzioni di credito e alle società di investimento (art. 178 Reg. UE n. 575/2013). La base rimane simile ma con aggiunte e modifiche legate a:
- situazioni finanziarie critiche che non si attivano a causa di sporadici ritardi nei pagamenti. Pertanto non viene avviato alcun sistema che la collega direttamente alla situazione di insolvenza ma vengono avviate misure per affrontare il rischio di default;
- rapporti finanziari tra clienti e intermediari. Non esiste una proibizione di andare oltre il limite del conto ma si intraprendono azioni per assicurare un rapporto saldo e stabile;
- valutazione del default che avviene a livello di gruppo bancario. L’insolvenza di un cliente non dovrebbe variare tra diverse banche.
Il termine “default” si riferisce al fallimento ma ha vari significati nel contesto economico e legale. Dal punto di vista legale indica una fase che precede la liquidazione di un’attività con la distribuzione delle entrate ai creditori. Per contrastare la crisi aziendale il default indica solo il modo in cui gli intermediari devono categorizzare i clienti.
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Mala gestio
È importante notare che una crisi aziendale non è sempre causata da cattiva gestione. Infatti una situazione di default può avere ripercussioni anche sui partner. Preoccuparsi è fondamentale ma c’è una differenza tra la preoccupazione e il panico. Anche se le prospettive non sono ottime ci sono comunque metodi e piani per fronteggiare il rischio di default.
Suggerimenti per contrastare il default aziendale
Il Regolamento europeo ha due obiettivi principali: offrire strumenti per una diagnosi finanziaria precoce e proteggere il valore delle aziende in crisi. L’idea centrale è di dare una seconda opportunità alle imprese solide e promettenti.
Ma ciò non è sufficiente. È essenziale una collaborazione tra le parti interessate per creare le giuste strutture per garantire la continuità aziendale. Le ragioni dell’insolvenza di un’impresa possono variare come:
- decisioni di investimento non ottimali;
- gestione inadeguata delle risorse;
- accumulo di nuovi debiti per coprire i vecchi a causa di una carenza di fondi;
- cattiva pianificazione tra gli altri.
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Come ridurre il rischio di default
- velocizzare la riscossione dei crediti soprattutto con clienti storici. In tempi incerti è meglio ricevere pagamenti immediatamente magari offrendo sconti per pagamenti anticipati;
- rivedere gli accordi esistenti o cercare nuovi fornitori con condizioni migliori;
- tagliare i costi che nonostante possa sembrare ovvio può essere una sfida soprattutto quando riguarda decisioni sul personale.
Strumenti di allerta per prevenire crisi aziendale
Il D.lgs. n.83/2022 aggiorna le normative sulle crisi aziendali e l’insolvenza e introduce uno “stato di allerta” per prevenire il default. Questa normativa offre spunti di riflessione sulle cause delle difficoltà finanziarie e funge da ponte tra debitori e creditori fornendo linee guida sulla gestione assistita della crisi. Gli strumenti di allerta possono essere sia interni sia esterni:
- strumenti interni che sono avvisi dell’imprenditore. Si tratta di indici specifici che indicano squilibri finanziari. Mostrano il livello e la sostenibilità dei debiti di un’azienda e le sue prospettive future;
- strumenti esterni che sono avvisi da enti come Agenzia delle entrate e INPS che in quanto “creditori pubblici” sono tenuti a informare l’imprenditore sul suo livello di debito quando supera certi limiti stabiliti.
Questi strumenti di allerta sono applicabili ai piccoli imprenditori ma non a grandi aziende società quotate banche e altre istituzioni finanziarie e imprese assicurative.
Strategie per fronteggiare il default aziendale
L’aggiornamento delle norme sulle crisi aziendali e l’insolvenza evidenzia l’importanza della responsabilità degli imprenditori.
Conclusioni
Abbiamo discusso del concetto di default delle tattiche per fronteggiare i rischi associati e degli strumenti di allerta. Ma la chiave di tutto questo è avere strutture contabili organizzative e amministrative efficaci.
Tutte le imprese indipendentemente dal loro settore o dimensione hanno bisogno di questi strumenti fondamentali. E ogni impresa è unica. È compito dell’imprenditore riconoscere i segni di una crisi imminente e agire di conseguenza con strumenti di pianificazione adeguati.
Se sei un imprenditore e desideri proteggere la tua azienda dai rischi del default sei sulla strada giusta. Con le giuste strategie e piani di supporto potrai assicurarti una crescita sostenibile nel tempo. Ricorda sempre di rivedere le tue operazioni regolarmente e di ascoltare i suggerimenti degli esperti del settore. Con il giusto impegno e attenzione puoi superare qualsiasi sfida e prosperare nel mondo degli affari.
Domande frequenti
Cosa vuol dire default? Nel parlare di default, ci stiamo principalmente riferendo alla situazione in cui uno stato è incapace di onorare i pagamenti riguardanti il proprio debito pubblico a causa della mancanza di fondi sufficienti per far fronte alle necessità. Sul debito pubblico, entra in gioco l’importanza degli interessi. Nell’ambito dell’economia e della finanza, è essenziale comprendere il significato del termine “default” che rappresenta l’inerzia di uno stato nel rispettare i propri doveri finanziari.
Cos’è il default finanziario? Il default finanziario si manifesta quando l’entità debitore fallisce nel rimborsare il denaro prestatogli dai creditori.
Indicativo del fallimento tecnico nell’adempiere alle obbligazioni contrattuali per quanto riguarda i prestiti ottenuti è quel momento critico che si chiama «default» o meglio detto «default» finanziario. In questa posizione delicata, c’è spesso la definizione di insolvenza sovrana quando uno stato vi si trova.
Qual è la spiegazione del termine “default” nell’ambito dell’economia? Quando un’entità economica, che può essere sia privata che governativa nel caso degli Stati sovrani, fallisce nell’onorare nei termini previsti i propri accordi finanziari e commerciali vi è il verificarsi del fenomeno noto come default. In questa circostanza, si potrebbe fare riferimento sia a degli obblighi stretti dalle clausole dei contratti che a quelli non previsti evidentemente nei medesimi.
Come si definisce il concetto di rischio di default? Un concetto strettamente legato al default stesso è il rischio di default. Il fatto che uno stato si ritrovi impossibilitato ad onorare i propri debiti per intero o parzialmente comporta conseguenze di grande importanza nel settore delle finanze e può causare situazioni critiche simili all’evidenza emersa durante il disastro economico globale.
Come si esce dal default? Conformemente alle norme vigenti, per essere considerato fuori dalla situazione finanziaria critica occorre osservare attentamente e onorare costantemente gli impegni nei primissimi tre mesi da quando si riescono a stabilizzare turo l’alcune evidente della carenze pregresse. La fase cruciale consiste nel dimostrare solvibilità, ossia la capacità di gestire con efficienza e responsabilità le proprie finanze.