Domicilio digitale: Tutti i cittadini muniti di PEC dovranno dichiarare alla pubblica amministrazione tramite il comune di residenza la propria PEC
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domicilio digitale – Tutti i cittadini muniti di PEC dovranno dichiarare alla pubblica amministrazione tramite il comune di residenza la propria PEC, ossia il proprio domicilio digitale, con il quale la pubblica amministrazione e gli esercenti di pubblica utilità potranno comunicare direttamente con il cittadino. Successivamente il domicilio digitale sarà inserito nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR). Vediamo insieme come funziona.
Come funziona il domicilio digitale
Il domicilio digitale attivabile con un indirizzo PEC, un’identità digitale SPID o un servizio elettronico certificato introdotto dal Regolamento europeo 910/2014 noto anche come eIDAS va a sostituire tutte le comunicazioni cartacee, rappresentando un valido e celere strumento avente valore legale allo stesso modo di una raccomandata.
Si assisterà poco a poco alla riduzione di archivi cartacei pubblici e privati rendendo più semplici le comunicazioni, infatti il cittadino potrà riceverle sul suo pc, tablet o cellulare. Il domicilio digitale è stato voluto proprio dal Codice dell’Amministrazione digitale, che ha visto in esso un mezzo di comunicazione futuro, diretto e innovativo, che crea migliori relazioni e punti di interazione tra la pubblica amministrazione e il cittadino.
Il registro dei domicili digitali sarà sviluppato da Infocamere, e ne sosterrà i costi.
Comunicazioni tra pubblica amministrazione e cittadino con il domicilio digitale
L’utilizzo del domicilio digitale è diventato obbligatorio nei confronti di tutti coloro che sono iscritti nei Registri di PEC/domicili digitali secondo quanto previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale per le Pubbliche Amministrazioni e per i gestori ed esercenti di pubblici servizi, con i quali il cittadino ha rapporti di “corrispondenza” periodica.
Le pubbliche amministrazioni e i gestori/esercenti di pubblici servizi sono, pertanto, obbligate a comunicare con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale.
Esempio enel energia elettrica deve inviare al suo cliente – consumatore, che usufruisce del servizio, la bolletta con la relativa fattura e i consumi dettagliati, al domicilio digitale, qualora il consumatore abbia provveduto a seguire la procedura per inserirlo negli appositi elenchi.
Il CAD stabilisce che l’invio ad un recapito diverso dal domicilio digitale non può produrre effetti pregiudizievoli, infatti non sarà possibile sospendere il servizio di fornitura energia elettrica al consumatore se questi non aveva la possibilità di conoscerla al proprio domicilio digitale inserito nei registri.
Notifiche al domicio digitale
Il CAD obbliga pubbliche amministrazioni e gestori ad usare il domicilio digitale anche per tutte le notifiche
Però le notifiche, sia in forma cartacea che in via telematica (PEC), sono regolate nelle forme e nei modi dai rispettivi codici di procedura e dalle norme sul processo telematico, che prevalgono sul CAD e consentono l’invio per posta e mediante ufficiale giudiziario ed hanno pari valore.
Sembra dunque che le notifiche potranno continuare ad essere svolte nelle forme ordinarie.
Però ancora non abbiamo certezza su cosa accadrà qualora la pubblica amministrazione comunichi e notifichiad indirizzi diversi dal domicilio digitale, in particolare non sappiamo se sia possibile evitare l’applicazione delle sanzioni alla PA che non usa il domicilio digitale e della ulteriore sanzione in termini di invalidità della comunicazione pregiudizievole.
Modalità di attivazione domicilio digitale
Il domicilio digitale si attiva mediante una richiesta al proprio comune di residenza, che ricevuto il modulo provvede a inserire il domicilio digitale nell’Anagrafe Nazionale Online.
Il modulo si compila di una parte anagrafica in cui dovete inserire i vostri dati identificativi e il vostro domicilio digitale di posta elettronica certificata e di una parte descrittiva, in cui sono inseriti i riferimenti normativi previsti.
Infine l’utente dichiara di comunicare ogni eventuale variazione del proprio domicilio digitale.
La richiesta dovrà essere redatta secondo il modello allegato
Esempio di richiesta per domicilio digitale
Inoltre consiglio di leggere attentamente la normativa , illustrata in maniera chiara e semplice al seguente link https://www.agendadigitale.eu/ all’interno del sito troverete tutti i dubbi interpretativi della norma, nonché altri argomenti correlati, infatti nella sezione cittadinanza digitale è presente l’Anagrafe Unica, Data Management, Identità digitale, Pagamenti digitali, cliccando su ognuna di essa è possibile acquisire informazioni interessanti.
E’ presente una sezione dedicata alla sicurezza informatica, in particolare al cyber security e alla privacy e infine una sezione dedicata alla sanità digitale, all’innovazione della sanità grazie al digitale.
Se avete bisogno di creare un indirizzo PEC o non avete ancora chiaro cos’è il domicilio digitale scrivete i vostri dubbi nei commenti e li risolveremo insieme, oppure chiamateci direttamente!