All’interno delle società per azioni la condotta degli amministratori è disciplinata da una disposizione legale molto importante: l’articolo 2390 del codice civile dove il suo obiettivo principale è quello di prevenire possibili situazioni in cui gli amministratori si trovino in conflitto con la società per azioni.
Indice della guida
divieto di concorrenza amministratori
l’impostazione chiave dell’articolo 2390 consiste nel vietare agli amministratori singoli sia l’accettazione della posizione d’associato con responsabilità scindibile e illimitata nei confronti delle medesime società. La presenza di questo divieto è essenziale al fine di prevenire eventuali conflitti tra gli amministratori e la società per azioni garantendo così una gestione efficace nell’interesse generale.
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tutela interesse sociale
il divieto di concorrenza previsto dall’articolo 2390 si concentra principalmente sulla salvaguardia dell’interesse sociale delle società per azioni. La finalità di questa norma è quella di assicurare che gli amministratori siano costantemente vincolati agli interessi aziendali evitando qualsiasi possibile conflitto con gli aspetti personali dei dirigenti. La promozione della corretta gestione aziendale e della protezione del patrimonio societario porta a ottenere questo risultato.
dispensa del divieto di concorrenza
sebbene sia vietata la concorrenza si può ottenere una deroga a tale disposizione. Per ottenere questa autorizzazione è necessario avere il consenso di entrambe le società interessate ossia quella presso cui l’amministratore ricopre un ruolo e la controparte. L’assenso può essere ottenuto dall’assemblea dei soci oppure stabilito in anticipo tramite una disposizione statutaria generale.
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revoca amministratore
senza un’esplicita autorizzazione la violazione del divieto di concorrenza è sufficiente per motivare la revoca dell’amministratore. Bisogna mettere bene in evidenza il fatto che l’annullamento non ha luogo automaticamente bensì rappresenta un’opzione per cui l’azienda può decidere nel caso si commetta una violazione. Allo stesso tempo è previsto che l’amministratore che commette tale infrazione sia responsabile del risarcimento dei danni patiti dalla società a seguito delle sue azioni.
applicazione pratica
al fine di avere una visione più chiara sull’applicazione dell’articolo 239 inizialmente bisogna porre l’accento sul fatto che il divieto di competizione copre una serie di contesti. Non è permesso ai gestori agire come soci con una responsabilità finanziaria illimitata nelle imprese concorrenti; questo vuol dire che essi sono vietati dal partecipare come associati ad altre compagnie operanti all’interno dello stesso settore. La proibizione riveste un ruolo cruciale nel garantire che gli amministratori non interferiscano con le decisioni aziendali a proprio vantaggio o arrechino danni alla società.
Allo stesso modo i dirigenti non hanno il permesso di intraprendere un’attività compatibile per loro. Sono vietati dall’avvio di un’azienda o attività imprenditoriale che sia concorrente della società per azioni in cui ricoprono la carica di amministratori. Il motivo alla base di questo divieto è impedire che gli amministratori otterranno un beneficio personale attraverso la concorrenza con la società compromettendo così l’interesse generale.
I manager non possono svolgere contemporaneamente la carica di amministratore o direttore generale in società rivali. Di conseguenza al divieto imposto essi non possono ricoprire incarichi dirigenziali presso altre società concorrenti nell’ambito delle attività del loro mandato. Affinché gli amministratori possano lavorare a vantaggio esclusivo della società per azioni diventa necessario imporre tale restrizione fondamentale al fine di prevenire eventuali situazioni contraddittorie.
autorizzazione in deroga e clausole statutarie
come sottolineato in precedenza c’è la possibilità di ottenere una deroga al divieto di concorrenza indicato nell’articolo 2390. Affinché venga concessa questa autorizzazione occorre ottenere il consenso da parte di entrambe le aziende coinvolte: quella in cui l’amministratore ha un ruolo dirigenziale e quella che opera nel medesimo settore. L’autorizzazione per l’avvio delle attività concorrenti può essere raggiunta sia attraverso un voto da parte dell’assemblea dei soci sia grazie a una disposizione generale presente nello statuto.
Le condizioni necessarie per ottenere l’autorizzazione in deroga sono spesso oggetto di negoziati tra le parti coinvolte. In determinate circostanze sarebbe opportuno stabilirne degli accorgimenti o delle clausole particolari onde evitare che l’amministratore metta a repentaglio il bene comune. Ad esempio potrebbero chiedere all’amministratore di vendere ogni eventuale partecipazione nelle compagnie rivali oppure impegnarsi affinché non abbia un’influenza negativa sulle decisione dell’azienda.
provvedimento compensatorio
il dovere dell’amministratore di risarcire il danno subito dalla società a causa delle proprie azioni rappresenta una delle conseguenze più rilevanti derivanti dallo sfavoreggiamento alla concorrenza. Un elemento cruciale per la società è dato dalla garanzia che queste normative prevedono: gli amministratori devono essere responsabili dei loro comportamenti ed essere pronti a compensare finanziariamente eventuali conseguenze negative.
Ripristinare la situazione economica della società al suo stato originario è lo scopo principale dell’indennizzo per il danno subito. Sono richieste ai dirigenti la restituzione di tutti i profitti ottenuti tramite l’esercizio delle stesse tipologie di lavoro nonché il risarcimento delle perdite dalla società.
giurisprudenza
nel corso degli anni sono state affrontate diverse questioni relative all’applicazione dell’articolo 2390 del codice civile nella giurisprudenza. La validità delle delibere assembleari di nomina degli amministratori è stata oggetto di una tra le maggiormente dibattute questioni interpretative concernente l’eventuale influenza della violazione del divieto di concorrenza.
Con una sentenza datata l’uno ottobre 1975 e identificata la corte ha chiarito che il trasgressione alla proibizione non influisce sull’integrità dell’accordo volto a designare chi si occuperà delle questioni amministrative. Però per garantire che non ci sia una revoca dell’autorizzazione amministrativa occorre porre immediatamente termine alla qualità o all’attività incompatibile. Indipendentemente dal momento delle situazioni che si verificano il divieto rimane vigente dall’instante stesso dell’assunzione della qualità incompatibile o dell’inizio dell’attività concorrente da parte dell’amministratore.
conclusione
infine bisogna sottolineare che l’articolo 2390 del codice civile ha una grande importanza nel quadro legislativo sulle società per azioni. Garantire che gli amministratori agiscano nell’interesse della società e evitino conflitti di interesse dannosi rappresenta il suo obiettivo primario. Il divieto di concorrenza insieme all’autorizzazione in deroga e all’obbligo di risarcimento del danno costituiscono meccanismi imprescindibili per tutelare l’interesse sociale.
Stabilendo che la violazione del divieto non invalida la nomina dell’amministratore ma comportando conseguenze legalmente significative è grazie alla giurisprudenza se sono stati chiariti aspetti importanti di questa normativa. In generale il ruolo dell’articolo 2390 è fondamentale nella promozione della trasparenza e della responsabilità nell’amministrazione delle società per azioni. Il buon funzionamento delle imprese e la protezione degli interessi di azionisti e creditori sono assicurati attraverso un’adeguata applicazione nella pratica.