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Ditta individuale – Ecco tutti i costi in questa mini guida

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Pubblicazione a cura di Dr. Andrea Raffaele del 14 Maggio 2025

Ditta individuale costi: Risposta alle domande principali che si pongono tutti gli imprenditori in procinto di aprire un’azienda su tutti i costi

Indice della guida

  • I aprire una ditta individuale costi
  • Le spese notarili di una ditta individuale
  • Costo commercialista ditta individuale
  • Gestione INPS ditta individuale costi
  • Spese bancarie conto corrente Ditta Individuale costi
  • Tassazione costi Ditta Individuale

Le domande principali che si pongono tutte le persone che progettano di avviare un’attività industriale individuale riguardano sostanzialmente la quantitá e la tipologia di costi ditta individuale.

La prospettiva di mettersi in proprio viene vista nell’ottica di un miglioramento della propria posizione lavorativa, soprattutto da chi ha sempre lavorato come dipendente e sente finalmente di aver imparato il mestiere e di poter gestire in autonomia una sua attività.

Oltre ai dovuti passaggi di natura burocratica e legislativa vi sono una serie di costi di avviamento che inevitabilmente bisogna sostenere, in modo tale da costruire l’attività su solide basi.

I aprire una ditta individuale costi

Partendo dal principio, per poter avviare un’impresa individuale bisogna redarre un modulo chiamato “Comunicazione unica” come stabilito dall’articolo 9 del D.L. 7/2007 convertito con la legge 40 del 2007. La composizione di questo documento è estremamente particolareggiata e per questo la maggior parte degli imprenditori decide di farla redarre da un professionista, il che comporta ovviamente un primo costo.

Il secondo importo, nei costi ditta individuale, riguarda la creazione di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata, il cui ammontare è variabile, ma solitamente si aggira su una cifra compresa tra i 5 e i 50 euro, (in base alla qualità e alle prestazione offerte dall host) con rinnovo annuale.
Entro trenta giorni dall’invio della Comunicazione è obbligatorio registrarsi al Registro delle Imprese e contestualmente iscriversi alla Camera di Commercio, in base alla categoria di appartenenza dell’azienda che ci si accinge ad avviare.

Questa procedura , nei costi ditta individuale, richiede di versare la tassa di concessione governativa pari a circa 168 euro con l’aggiunta di 30 euro per i diritti di segreteria e 16 euro per l’imposta di bollo, come riportato dal sito ufficiale del Registro delle Imprese.

Le spese notarili di una ditta individuale

Mentre nel caso di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) è necessario redigere uno statuto, un atto costitutivo e versare il capitale sociale servendosi di un notaio (il cui costo oscilla intorno ai 1200 euro) in quello di una ditta individuale non è necessario il notaio, basta aprire una Partita Iva, effettuare l’Iscrizione alla Camera di Commercio, all’Inps, all’Inail e fare richiesta di eventuali licenze avvalendosi di un commercialista.

Costo commercialista ditta individuale

L’ammontare del compenso di un commercialista per la gestione di una ditta individuale può variare notevolmente in base all’agenzia cui si decide di rivolgersi.
Il costo del commercialista, nei costi ditta individuale, dipende da diversi fattori: esso si basa sulla complessità dell’attività che viene svolta, e su queste due variabili:

  • La quantità di documentazione che ogni il commercialista deve elaborare
  • Il regime fiscale di appartenenza: se la nascitura azienda porterà in dote i requisiti per l’accesso al regime fiscale agevolato dei nuovi minimi, come stabilito dall’articolo 9 della Legge di Stabilità (L. 23/12/2014, n. 190), gli adempimenti richiesti dalla legge saranno semplificati comportando un lavoro e quindi un costo minore per il commercialista.

Gestione INPS ditta individuale costi

Il titolare di una Ditta Individuale è tenuto ad iscriversi alla Gestione commercianti ed artigiani INPS versando circa 4.000 euro, che nei costi ditta individuale, si configurano come contributi fissi; superata la soglia di un utile eccedente i 15.548 Euro si versano in forma percentuale con un’aliquota del 27,72% (fino ad una soglia di circa 42.000 Euro oltre la quale si pagherà di più).

La Legge di Stabilità ha previsto la possibilità per gli imprenditori che hanno scelto il regime forfettario di adottare un regime fiscale agevolato ai fini contributivi beneficiando di una riduzione pari al 35% dei contributi INPS complessivamente dovuti, come riportato dal sito INPS nella sezione “adempimenti fiscali”.

Spese bancarie conto corrente Ditta Individuale costi

Il conto corrente ditta individuale è un conto corrente dedicato in via esclusiva alle ditte individuali, estremamente vantaggioso per chi decide di aprirlo accanto al conto privato. L’apertura di questo conto corrente, nei costi ditta individuale, comprende la partita Iva a canone zero, bollo gratis a carico della banca, libretto di assegni e canone carte di credito azzerabile.

Il costo per l’apertura e per la gestione, del conto corrente ditta individuale, si differenzia molto a seconda del prodotto e dell’istituto bancario scelto. Alcuni conti correnti di questa tipologia includono, per i costi ditta individuale, anche il pagamento delle imposte di bollo, il cui costo è leggermente superiore a quello di un privato. I conti con le caratteristiche più complesse richiedono di solito il pagamento di un aggiuntivo canone mensile o annuale.

Tassazione costi Ditta Individuale

Le imposte che la ditta individuale dovrà versare sono:

IRPEF: ovvero l’Imposta sul reddito delle persone fisiche, un’imposta progressiva sul reddito. (È possibile visualizzare la progressione sul sito ufficiale pmi.it)

IRAP: ovvero l’Imposta Regionale attività produttive, determinata dalla base imponibile per l’aliquota vigente nella regione dove si genera il valore netto della produzione (articolo 35 del TUIR);

IVA: l’imposta sul valore aggiunto che oggi è pari al 22%;

IRES: è l’imposta sui redditi delle società che non deve essere pagata dalle ditte individuali; la Legge di Bilancio ha però introdotto l’IRI (Imposta sul Reddito Imprenditoriale) che condensa IRPEF e IRES. L’IRI dovrebbe ammontare al 24%.

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