Composizione Negoziata – Lo strumento stragiudiziale per la crisi aziendale
La crisi aziendale è una sfida comune per molte imprese, ma grazie a nuove normative è stato introdotto uno strumento innovativo per affrontarla: la Composizione Negoziata. Questa procedura, disciplinata dall’art. 2 della Legge n. 147/2021 e dagli artt. 12 ss. del Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza, offre un’alternativa stragiudiziale per il risanamento delle imprese in difficoltà. L’obiettivo è consentire alle aziende di negoziare un accordo con i creditori sotto la guida di un esperto indipendente, evitando così il fallimento e favorendo la continuità aziendale.
Il primo elemento cruciale per accedere alla composizione negoziata è la condizione in cui versa l’impresa. Essa deve essere in uno stato di squilibrio patrimoniale-economico-finanziario, ma non ancora in uno stato di insolvenza o fallimento. Il legislatore ha intenzionalmente abbandonato il termine “fallimento” a favore di una visione più proattiva, sottolineando l’importanza di rilevare tempestivamente le crisi aziendali. Gli imprenditori devono istituire un adeguato assetto organizzativo e amministrativo, in modo da poter individuare in anticipo le problematiche e attuare misure per il superamento della crisi.
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Per accedere alla composizione negoziata, l’imprenditore deve soddisfare alcuni requisiti soggettivi. Deve essere classificato come imprenditore commerciale o agricolo, in base alla natura dell’attività svolta. Il legislatore ha volutamente allargato l’applicabilità della procedura a qualsiasi attività commerciale, incoraggiando la massimizzazione delle imprese nel mercato europeo. Inoltre, l’accesso alla composizione negoziata è stato esteso anche alle “imprese sotto-soglia”, che possiedono determinati requisiti patrimoniali e reddituali stabiliti dalla legge.
Un aspetto innovativo introdotto dalla legge è la possibilità per le imprese “sotto-soglia” di accedere alla composizione negoziata. Queste aziende, che possiedono attivo patrimoniale e ricavi lordi annui inferiori a determinate soglie, possono beneficiare del supporto dell’esperto indipendente per elaborare un piano di soluzione per superare la crisi. La legge ha parificato queste imprese a quelle dotate di elementi di fattibilità, permettendo loro di tornare a operare nel mercato concorrenziale.
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Le imprese “sotto-soglia” che intraprendono la composizione negoziata hanno diverse opzioni di uscita. Possono concludere un contratto privo di effetti nei confronti dei terzi, un accordo sottoscritto dai creditori e dall’esperto, proporre un accordo di ristrutturazione dei debiti, chiedere la liquidazione dei beni o presentare la domanda di concordato preventivo semplificato. La possibilità di proporre il concordato preventivo semplificato è una novità, poiché consente alle imprese “sotto-soglia” di utilizzare questo strumento in modo proattivo, senza dover necessariamente affrontare un fallimento.
La Composizione Negoziata rappresenta un’importante risorsa per le imprese in crisi, offrendo una soluzione stragiudiziale per il risanamento e la continuità aziendale. L’introduzione di questa procedura ha ampliato le possibilità per le imprese, sia quelle “sotto-soglia” che “sopra-soglia”, fornendo strumenti concreti per affrontare le difficoltà finanziarie. Se la tua azienda sta attraversando una fase di squilibrio patrimoniale, è il momento di agire tempestivamente e considerare la possibilità di una composizione negoziata. Per ottenere una consulenza professionale e un supporto esperto, contatta i nostri consulenti aziendali. Affronta la crisi con determinazione e sfrutta al meglio gli strumenti offerti dalla legge per il risanamento e la crescita della tua impresa.